Brasile 2014: top e flop
I mondiali sono finiti da una settimana, c’è chi sta ancora festeggiando (i tedeschi), chi non ha ancora accettato
la sconfitta (argentini e brasiliani) e chi l’ha voluto dimenticare in fretta (italiani e spagnoli).
Doveva essere il Mondiale dei Mondiali, nella patria del calco con spettacolo in campo e fuori.
Invece è iniziato con polemiche e disordini azzittiti non tanto con le buone e in campo di spettacolo ne abbiamo
visto poco.
Si è visto invece molto equilibrio, con le squadre meno blasonate che hanno dato del filo da torcere alle grandi.
Alla fine ha comunque vinto la squadra più forte!
La Germania si è dimostrata una squadra compatta, con
ottime individualità, ma anche con una buona organizzazione di gioco, capace di difendersi compatta (solo 4
gol subiti) e di colpire alla prima occasione (18 reti all’attivo), capace di soffrire quando necessario, indifferente
al grande caldo, con il giusto mix di esperienza (Klose 36 anni e non sentirli) e di freschezza ( Goetze 22 anni e un
gran futuro davanti).
Per i tedeschi che sono tornati a vincere dopo Italia ’90 ( 24 lunghi anni) è stato un mondiale dei record: quarto
podio consecutivo, otto finali disputate, quarto titolo mondiale che unito a 4 argenti e 4 bronzi porta il totale
delle medaglie a 12, prima squadra europea a vincere in Sudamerica, Klose miglior marcatore di sempre nelle
fasi finali del mondiale.

Se ci sono pochi dubbi su chi sia la miglior squadra, molte più polemiche ha generato la decisione della Fifa di
premiare Messi come miglior giocatore.
Una scelta che sembra dettata molto più da scelte politiche o di sponsor perché la Pulce è stato autore di un
mondiale abbastanza anonimo con pochi sprazzi della sua indiscutibile classe, con 4 gol sicuramente belli e
determinanti (se l’Argentina è arrivata fino alla finale buona parte del merito è sua), ma lontano dagli standard fenomenali a cui ci ha abituato col Barcellona.

Premio che invece si sarebbe meritato James Rodriguez, 23 anni, attaccante colombiano, capocannoniere con 6
reti e vera rivelazione di questo Mondiale. Avrà tutto il tempo di rifarsi soprattutto se si concluderà la trattativa
da 85 mln per portarlo al Real Madrid.
Miglior portiere Neuer: se la Germania ha subito solo 4 reti buona parte del merito è sua, ottimo tra i pali ed
efficace nelle uscite che spesso è costretto a fare per rimediare alla sua difesa alta e non troppo veloce.
Miglior allenatore Van Gaal: l’Olanda gioca bene, arriva meritatamente terza, ma il premio se lo merita in un
minuto, quando al 120’ della semifinale sostituisce il portiere Cilessen e inserisce Krul che poi para due rigori e porta gli
Orange in semifinale.
Una di quelle mosse che o sei un genio o sei un pirla.
Squadra rivelazione: per il risultato nudo e crudo il premio va decisamente al Costa Rica, da Cenerentola
ha vinto il suo girone ed è arrivata fino ai quarti dove ha perso solo ai rigori contro l’Olanda. Non grandi
individualità ma tanta corsa e buona organizzazione di gioco.
Per il gioco e per le qualità tecniche il premio
andrebbe invece assegnato alla Colombia, difesa compatta ed ottimo attacco con la coppia Quadrado-
Rodriguez.
Capitolo delusi.
Tapiro d’oro a Neymar: uno dei giocatori più attesi di questo mondiale, caricato di grandi responsabilità
nonostante la giovane età e unico brasiliano uscito ‘vincitore’: con i suoi gol aveva portato il Brasile alle
semifinali, poi quel brutto fallo e l’infortunio l’hanno costretto a fermarsi e vedere in tv la disfatta dei suoi
compagni.
Dai padroni di casa ci si aspettava tanto, forse troppo, alla fine il quarto posto è il posto giusto per una
squadra ‘normale’ probabilmente sopravvalutata.
Quello che ha aumentato la delusione e che nessuno
si aspettava è il crollo totale delle ultime due partite, perché un conto è perdere un altro è subire 10 gol
e praticamente non scendere in campo.
Soprattutto nella partita più importante, la semifinale, in cui ci si
aspettava una prova di spessore ed invece è arrivata la più brutta sconfitta della sua storia!

La delusione per gli azzurri è stata sicuramente inferiore, perchè noi ci speriamo sempre, ma siamo anche
consapevoli dei nostri limiti, ci siamo illusi dopo la partita d’esordio in cui abbiamo sconfitto l’Inghilterra, ma
poi la cruda realta: una squadra lenta e stanca, con poche individualità e poco gioco.
Siamo tornati a casa prima
del previsto e siamo usciti dalla top ten della classifica Fifa.
Specchio del decadimento del nostro calcio.
Anche i nostri allenatori all’estero non hanno fatto meglio: Capello e Zaccheroni non avevano grandi ambizioni,
ma sia la Russia che il Giappone hanno deluso.
L’unico italiano che è arrivato sul tetto del mondo è Rizzoli, che ha arbitrato e bene la finalissima.
Ma la più grossa delusione è stata sicuramente la Spagna, si sono presentati da campioni del mondo e dopo sole 2 partite in
cui hanno subito 7 reti (5 dall’Olanda) avevano già preparato le valigie!
Goodbye to
Francia 2016 e Russia 2018
Pubblicato il 20/07/2014
Tags: brasile2014
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